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Salute

Cistite: consigli utili su come prevenirla

  • giovedì 15 dicembre 2011

E' purtroppo un disturbo molto frequente tra le donne. Utilizzando integratori a base di mirtillo rosso ed effettuando un test per la diagnosi tempestiva è possibile proteggersi.

COS'è LA CISTITE

La cistite è uno stato infiammatorio che colpisce maggiormente le donne in quanto l'anatomia dell'apparato urinario esterno femminile, con un'uretra più corta (circa 5cm) rispetto a quella maschile (circa 16 cm), può favorire l'ingresso nelle vie urinarie di batteri fecali che possono risalire l'uretra fino alla vescica. Il 60% delle donne ha sofferto di un'infezione delle vie urinarie almeno una volta nel corso della vita e di queste circa il 20% andrà incontro a recidive. Negli uomini la cistite è spesso collegata a una prostatite batterica cronica ma anche le ostruzioni delle vie urinarie, dovute a calcolosi o a ipertrofia prostatica, possono indurre una cistite.
La cistite è causata da una infezione che colpisce le basse vie urinarie e che può propagarsi, attraverso l'uretra, fino alla vescica.
Nella maggior parte dei casi l'infezione è dovuta all'Escherichia Coli, batterio normalmente presente nell'intestino; meno frequenti sono le infezioni causate da Proteus, Klebsiella, Pseudomonas e Staphylococcus. I fattori di rischio per un'infezione delle vie urinarie nella donna sono l'età avanzata, l'uso del diaframma e delle creme spermicide, l'elevata frequenza di rapporti sessuali che favoriscono il passaggio di batteri patogeni nella vagina e da qui nell'uretra ed infine nella vescica e i problemi e le disfunzioni del transito intestinale spesso accompagnati da un disturbo della flora anale.


COME PROTEGGERSI E COME PREVENIRLA

Mirtillo Rosso: Per contribuire al benessere delle vie urinarie e diminuire i rischi di infezione, sono disponibili in farmacia integratori a base di sostanze naturali e in particolare estratti di mirtillo rosso, che facilitano l'eliminazione di eventuali batteri con il normale flusso urinario. La bacca di questo piccolo arbusto proveniente dal Nord America, contiene circa il 90% di acqua ma anche altri composti quali catechina, flavonoidi, antocianine e acidi organici. Alcune sostanze contenute nel mirtillo contribuiscono alla prevenzione o al trattamento delle infezioni urinarie principalmente impedendol'adesione dei batteri patogeni come Escherichia coli all'epitelio delle vie urinarie: se l'adesione non si verifica i batteri non possono infettare le superfici mucose delle vie urinarie. Questi batteri sono dotati di appendici filamentose (fimbrie) contenenti lecitine che si legano ad alcuni glucidi presenti sulle mucose della vescica e del tratto urinario. Due componenti del mirtillo inibiscono l'adesione batterica in vitro: le proantocianidine (PAC) e il fruttosio. Altri meccanismi proposti come la capacità del mirtillo di acidificare le urine e l'effetto antisettico di alcuni suoi componenti, come l'acido ippurico, non sono stati dimostrati data la modesta attività antibatterica diretta del mirtillo rosso.Il mercato offre numerosi prodotti a base di questo tipo di bacca. Spesso questi prodotti non hanno un contenuto standardizzato in PAC o non tengono sempre conto delle esigenze del cliente.
Ad esempio i succhi che, oltre ad essere una fonte indesiderata di zuccheri o di edulcoranti, presentano una scarsa praticità d'uso e possono facilmente stancare se consumati a lungo, ostacolando l'auspicabile e raccomandato utilizzo prolungato del mirtillo rosso. Per questo motivo è preferibile consigliare integratori in compresse o bustine contenenti varietà selezionate di mirtillo rosso con una alta concentrazione standardizzata in PAC.
Studi hanno indicato che il consumo quotidiano di 36 mg di proantocianidine contribuisce effettivamente a ridurre l'adesione di alcuni batteri sulle pareti del tratto urinario, rivelandosi utile soprattutto nel prevenire le recidive delle infezioni delle vie urinarie nelle donne a rischio. In caso di problemi urinari la durata dei trattamento consigliabile è di dieci giorni, nella prevenzione delle recidive il trattamento è invece di venti giorni: l'assunzione può iniziare alla comparsa del disagio urinario mentre si raccomanda di ripetere il trattamento preventivo dalle tre alle sei volte l'anno a seconda della frequenza dei disturbi. Per la possibile interazione tra i flavonoidí (PAC) e il citocromo P450, gli integratori a base di mirtillo rosso devono essere usati con cautela dai soggetti in trattamento con warfarin.

Test per la diagnosi domiciliare

I sintomi più caratteristici della cistite sono la difficoltà e il dolore nel compiere un atto fisiologico come urinare, un aumento della frequenza dello stimolo e la sensazione di svuotamento incompleto della vescica.
Possono anche manifestarsi un dolore sovrapubico, febbre e una minzione notturna frequente. Le urine in genere si presentano torbide, maleodoranti e a volte può esserci presenza di sangue dovuto allo stato infiammatorio acuto che provoca microlesioni al rivestimento interno della vescica.
La diagnosi di cistite si basa, oltre che sulla presenza di questi sintomi caratteristici, sui risultati dell'esame delle urine. I parametri indicativi di cistite sono: un elevato numero di globuli bianchi, la presenza in quantità significativa di batteri e di globuli rossi, la presenza di nitriti e un aumento del pH. Per completare la diagnosi, viene spesso effettuata un'urinocoltura con conta delle colonie batteriche sviluppate. Nelle infezioni batteriche non complicate, il medico proporrà una terapia antibiotica mirata, eventualmente in associazione con analgesici e antispastici.
Sono quasi sempre sufficienti brevi cicli di antibiotici orali che normalmente eliminano i sintomi dell'infezione entro tre giorni.
Recentemente sono disponibili in farmacia test per la diagnosi domiciliare delle infezioni delle vie urinarie. Si tratta di strisce reattive che vengono immerse per circa cinque minuti in un piccolo campione di urina, preferibilmente la prima raccolta al mattino: si confronta quindi il colore della striscia con la scala colorimetrica di riferimento. li test rileva se la quantità di urina del campione è sufficiente (test valido), se i nitriti sono positivi (parametro che indica la presenza di batteri) e se sono positivi i leucociti (indicatori di infezione).
La colorazione assunta rimane stabile per 24 ore, permettendo così di mostrare il risultato del test al medico che potrà proporre una terapia adeguata o
un'ulteriore richiesta di esami diagnostici. Mantenere sotto controllo le vie urinarie è un'azione di prevenzione utile e consigliabile: permette di individuare la presenza di un'infezione per poter così intraprendere tempestivamente le necessarie azioni preventive o terapeutiche. Il test domiciliare è particolarmente indicato per tutte le persone che soffrono di disturbi saltuari o ricorrenti delle vie urinarie ed è un mezzo di screening per la diagnosi di cistite nei soggetti a rischio.
È quindi particolarmente utile per le donne sessualmente attive o soggette a infezioni ricorrenti dell'apparato urinario, in gravidanza, dopo la menopausa (l'atrofia della mucosa genitale favorisce le infezioni), per soggetti sottoposti a interventi ginecologici o urologici, per le persone con diabete non controllato, per i portatori di catetere.

Buone norme igienico-sanitarie

Per evitare i disturbi urinari d'origine batterica e le recidive è consigliabile:
- usare biancheria intima e assorbenti di cotone che facilitano la traspirazione ed evitano che le secrezioni vaginali, ricche di germi, ristagnino nel vestibolo vulvare;
- mantenere regolato l'intestino: la costipazione ma anche la diarrea propagano germi evitare indumenti stretti, salvaslip e assorbenti sintetici;
- mantenere una buona igiene locale e seguire una corretta igiene intima effettuando una pulizia con acqua e sapone neutro ma non più di una volta al giorno;
- bere almeno un litro e mezzo di liquidi al giorno (acqua, te, succhi di frutta, ecc). Difatti con un'acqua leggermente mineralizzata si ottiene più facilmente una diuresi di almeno due litri in 24 ore. Ricordarsi di bere acqua anche prima di dormire urinare di frequente e non trattenere a lungo l'urina: le minzioni devono essere regolari e complete almeno sei volte al giorno. Urinare prima di andare a dormire e dopo un rapporto sessuale;
- al mare o in piscina evitare di indossare per molto tempo il costume bagnato: l'ambiente umido favorisce la proliferazione batterica;
- ridurre sensibilmente il consumo di caffè, tè, bevande alcoliche, spezie e alimenti irritanti.

Verga d'oro, Solidago virga aurea

Grazie a principi attivi quali ffavonoidi e saponine, può vantare una leggera attività antibatterica ed antispasmodica e un'efficace attività diuretica. Inoltre, riduce i processi infiammatori che in questi casi coinvolgono le vie urinarie. Ne viene consigliato l'uso in tintura madre, alla dose di 30-40 gtt, per tre volte al giorno, in poca acqua, lontano dai pasti, proseguendo la terapia per un periodo non inferiore ai quindici giorni. Efficace anche in forma di decotto, da preparare facendo bollire per 3-4 minuti 10g di erba essiccata in 100m1 circa di acqua. Lasciato in infusione per altri 10 minuti a fuoco spento, si filtra e se ne consuma una tazza per almeno tre volte al giorno lontano dai pasti.

Melissa ed Echinacea

Melissa, da assumere in infuso (2-3 tazze al di) o come tintura madre alla dose di 40 gocce dopo i pasti principali e poi ancora la sera prima di coricarsi. In caso di crampi è naturalmente giustificata l'assunzione al momento del bisogno. Soprattutto nei casi recidivanti sarebbe consigliabile completare la terapia di base (Uva ursina, + pianta diuretica), con un trattamento a base di Echinacea angustifolia, che favorisce la guarigione in virtù delle sue proprietà antibatterica e cicatrizzante dei tessuti, ma soprattutto capaci di stimolare le difese immunitarie dell'organismo così da aumentare la sua capacità di reazione alle infezioni. Per la tintura madre, la dose consigliata corrisponde a 30-40gtt, per due volte al giorno (ad es. ore 8-18), lontano dai pasti, ma la si trova anche in varie formulazioni come estratto secco in capsule. Suggeriti cicli di assunzione di 30 giorni seguiti da un intervallo di 15 giorni, ripetendo poi nuovamente altri due cicli di assunzione, intervallati dalla consueta pausa di 15 giorni.
Tra le preparazioni più classiche per tisana in caso di cistite va citata la miscela con 309 di foglie di Uva ursina, 30g di sommità e foglie di Verga d'oro, 109 di radice di Liquirizia e 30g di Malva foglie e fiori, utilizzando 4 cucchiai della miscela per un litro d'acqua all'ebollizione. Dopo aver fatto bollire ancora per 3-4 minuti, si spegne lasciando riposare l'infuso coperto per circa 30-40 minuti prima di filtrare. Per godere appieno dei benefici della tisana è necessario consumarne più tazze durante la giornata.

Uva ursina

Arctostaphylos uva-ursí, per la sua notevole attività antisettica ed antinfiammatoria a livello delle vie urinarie, svolge un ruolo fondamentale in qualsiasi terapia naturale contro la cistite. Jarbutina, presente nelle sue foglie - di per sé inattiva - è in grado di trasformarsi a livello renale nel suo derivato attivo, l'idrochinone, dotato di efficace attività antibatterica e quindi in grado di agire come antisettico ed antinfiammatorio dell'apparato urinario e della vescica. È bene sapere che l'uso di questa pianta può conferire all'urina una leggera colorazione bruno-verde e che per il suo alto contenuto di tannini, dall'azione fortemente astringente, questa pianta non è del tutto esente da effetti collaterali: un uso prolungato ed alte dosi possono provocare disordini ed irritazioni a livello gastrico o qualche reazione allergica cutanea. È quindi consigliabile attenersi alle dosi consigliate e non superare i 15-20 glomi di trattamento, sospendendo prontamente la cura in caso di effetti indesiderati e non farne uso è comunque in gravidanza ed allattamento. Pilosella Hieracium pilosella, che oltre ad essere un, buon diuretico, dall'aííone non troppo energica, è dotata di una leggera attività antisettica urinaria che la rende particolarmente indicata nel trattamento della cistite.
La si può assumere, solitamente in associazione all'Uva ursina, come estratto secco, attenendosi al dosaggio suggerito dall'azienda produttrice o come tintura madre, alla dose consigliata di 40-50 gtt, in poca acqua, per tre volte al giorno, lontano dal pasti. In ogni caso í diuretici, seppure di origine naturale, devono comunque essere utilizzati con prudenza e attenendosi alle dosi consigliate per evitare effetti collaterali quali la disidratazione, la perdita eccessiva di potassio o ancora l'insufficienza renale.
Particolare attenzione quindi ad eventuali associazioni pericolose con altri farmaci, quali i farmaci per l'ipertensione o altri diuretici.

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