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Alimentazione e Integratori

Se lo stomaco va a passo di lumaca...

  • mercoledì 08 giugno 2011

Quando un'insalatina si trasforma in un "mattone".

Ci sono persone ch dopo uno spuntino a base di insalata cominciano sentire un senso di pesantezza allo stomaco che non vuole andar via. E' ciò che i medici chiamano dispepsia funzionale, un disturbo caratterizzato da mal di stomaco, gonfiore, eruttazioni abbondanti e, nei casi più gravi, nausea e vomito. A provocare questa lentezza digestiva sono diversi fattori, in gran parte legati agli stili di vita e alle abitudini alimentari. Correggerli è il primo passo da compiere e, all'occorrenza, si può sempre ricorrere a farmaci che accelerano la digestione.
Può essere un episodio occasionale, magari dovuto a un periodo di stress o a un pasto molto pesante. In questi casi si può ricorrere a rimedi di automedicazione che accelerano lo svuotamento gastrico. Di sicuro però bisogna correggere le abitudini sbagliate che sono all'origine del disturbo.
Per qualcuno all'origine del disturbo c'è lo stress che non si allenta neppure a fine giornata. Per altri il problema è la cronica mancanza di tempo da dedicare ai pasti, che quindi vengono consumati a tempo di record. C'è poi chi ne è vittima dopo le abbuffate occasionali e chi paga il conto di una vita pigra e sedentaria. Infine ci sono persone che sembrano farlo apposta e scelgono spesso proprio quei cibi che lo stomaco tollera a stento, in genere i fritti e tutti quelli ricchi di grassi.
Qualunque sia la ragione all'origine della pesantezza e del gonfiore allo stomaco una cosa è certa: chiunque li sperimenti vuole soltanto che si risolvano presto. Per fortuna, il modo per alleviarli e prevenirli esiste. Basta evitare cibi grassi, molto salati, elaborati o speziati. E andarci cauti con peperoni, cavoli, funghi, molluschi, cocomeri, legumi. Meglio stare alla larga anche da alcolici e bevande gassate.
Sul fronte delle cattive abitudini, in cima alla lista ci sono: mangiare in fretta, masticare poco, poltrire dopo mangiato, fare poca attività fisica e indossare, a tavola e in generale, abiti troppo stretti soprattutto a livello del "girovita".

FARMACI CHE AIUTANO A DIGERIRE IN FRETTASe le sane regole di vita non bastano, in prima battuta si può provare con una bevanda calda (una camomilla, una tisana digestiva o un tè leggero). Oppure, si può ricorrere a un più efficace rimedio farmacologico, in grado di facilitare lo svuotamento gastrico e offrire sollievo in poco tempo. Si chiamano procinetici e, tra le molte proposte che si trovano in farmacia senza bisogno di una ricetta medica, quelle a base di metoclopramide e dimeticone sono ampiamente collaudate da anni in tutto il mondo. Uniche controindicazioni all'uso: la gravidanza, la presenza di glaucoma, malattia di Parkinson o epilessia. Attenzione: l'assunzione di procinetici è consigliata soltanto negli adulti e se il problema è occasionale, lieve e riconducibile a una causa ben precisa. Quando il disagio tende a ripresentarsi spesso o non passa nell'arco di un paio di giorni è preferibile consultare il medico.

METTI IN MOTO LA DIGESTIONEPer dare una mano alla digestione in molti casi è sufficiente indossare tuta e scarpe da ginnastica e praticare mezz'ora di jogging al giorno. Un po' di attività fisica moderata, ma regolare, è spesso la solWione più facile e alla portata di tutti per i pro,bl, i di lentezza gastrica. In più ha il grosso vantaggio di far perdere quei chili di troppo che concorrono a provocare disturbi digestivi di varia natura.
Attenzione però: non tutti gli sport fanno bene allo stesso modo. Alcuni, come per esempio il sollevamento pesi, sottopongono i muscoli addominali, quelli che rivestono lo stomaco, a uno sforzo eccessivo rendendo il processo digestivo ancora più complicato.
Da preferire sono quelli meno impegnativi, come una passeggiata all'aria aperta, il nuoto, un giro in bicicletta o l'acquagym.
Peraltro sono attività che aiutano a scaricare le tensioni nervose e quindi, indirettamente, favoriscono la digestione in quanto riducono lo stress accumulato sul lavoro o in famiglia.

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