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Salute

Come e quando ricorrere ai lassativi

  • mercoledì 21 dicembre 2011

Per prevenire e risolvere il problema della stipsi, spesso è volentieri è opportuno ricorrere a una dieta ricca di fibre accompagnata da attività fisica regolare. Nel caso tutto ciò non bastasse, è possibile "chiedere aiuto" ai lassativi.

Una condizione indispensabile per motivi biologici e per il benessere psicofisico e il regolare funzionamento dell'intestino.Difatti la serotonina, il neuro mediatore che regola il tono dell'umore, viene prodotta in gran parte dall'intestino (95%), ma anche dal cervello (5%).
La produzione di essa dipende anche da stimoli fisiologici, come ad esempio la distensione viscerale; lo stato pscichico è correlato al corretto funzionamento del sistema gastrointestinale. Tutte le emozioni positive che provviamo si associano alla buona digestione, alla fame e alla regolarità intestinale; la depressione invece lo rallenta, favorendo ansia e stanchezza, provocando anche diarrea.
Il problema della stipsi, che in realtà non è una malattia vera e propria ma un sintomo, riguarda otto milioni di italiani di tutte le fasce d'età: ne sono affetti tra il 10 ed il 20% degli adulti, il 18% dei bambini e anche il 25% delle donne in gravidanza.

LE CAUSE DELLA STIPSILa stipsi non è altro che la scarsa o difficoltosa evacuazione delle feci, ed è generalmente la conseguenza di un disturbo funzionale del tratto gastrointestinale. Il transito rallentato è il meccanismo più frequente, responsabile dei tre quarti dei casi.
E' molto diffusa l'idea che per un corretto funzionamento del nostro organismo sia necessaria una deiezione giornaliera e, nel caso di minori frequenze, le persone sono portate a credere di essere affetti da stitichezza: a dire il vero si considera che un numero di evacuazioni compreso tra tre volte a settimana e tra due e tre volte al giorno, sia sufficiente. Una persona è stitica quando ha due o meno evacuazioni a settimana.
La stipsi può anche essere secondaria ad altre patologie come ad esempio il carcinoma del colon-retto o dell'ovaio che possono provocare un'ostruzione intestinale progressiva. Anche il Parkinson, l'ipotiroidismo, la depressione e, non da ultime, le emorroidi o le ragadi anali, possono essere cause organiche di stipsi. Può anche derivare da difficoltà espulsive, causate da una non corretta funzionalità di coordinazione dei muscoli del pavimento pelvico e dello sfintere anale. in questi casi non esiste una terapia vera e propria, ma è necessaria una fisioterapia specifica e una metodica riabilitativa chiamata biofeedback elettromiografico.
Inoltre va ricordato che alcuni farmaci possono essere responsabili di costipazione intestinale (Tabella 1).
COSA FARE IN CASO DI STIPSI?- Bere almeno 2 litri di liquidi al giorno.
- Assumere cibi ricchi di fibre (25-30 grammi di fibra/die).
- Svolgere un'attività fisica regolare, anche moderata, ma quotidiana.
- Massaggiare delicatamente la parte inferiore dell'addome in attesa dello stimolo.
- Non restare troppo a lungo alla toilette.
- Non reprimere lo stimolo e cercare di andare in bagno sempre alla stessa ora.
- Se necessari, ricorrere ai lassativi.

STIPSI E STILE DI VITAFino ad un secolo fa circa la stipsi era un disturbo praticamente sconosciuto. Con il passare degli anni è andato aumentando con il crescere dello sviluppo tecnologico e le conseguenti modificazioni dello stile di vita che tale sviluppo comporta: le cause principali sono pasti irregolari e abbondanti consumati di fretta, una vita sedentaria e ritmi di lavoro rapidi e stressanti. Oggi giorno è aumentato notevolmente il cosumo di proteine animali, zuccheri e grassi: è in diminuzione invece quello di fibre.
Anticolinergici (anche antistaminici e antiparkinsoniani per il medesimo effetto anticolinergico), Analgesici, Solfato di Bario, Ferro, Cortisonici, Clonidina, Antiacidi a base di carbonato di calcio e di idrossido d'alluminio, Metalli pesanti e Diuretici ipokaliemizzanti Ganglioplegici sono in grado di stimolare in maniera efficate la peristalsi nell'atto della defecazione e anche nel tratto iniziale dell'intestino.
Effettuando attività fisica regolare, associata ad una corretta alimentazione, nella maggior parte dei casi permetono di prevenire e risolvere questo fastidioso disturbo. Se tutto ciò non funziona, è possibile ricorrere ai lassativi.

COME SI SUDDIVIDONO I LASSATIVIVi sono diversi tipi di lassativi: gli stimolanti, i purgant salini, gli emollienti, i lubrificanti delle feci e quelli in grado aumentare il volume delle feci.

AGENTI DI MASSASi tratta di fibre vegetali (sterculia, mucillagini, psillio, gomme-vegetali), polisaccaridi (policarbofil) o derivati
della cellulosa (metil-carbossimetilcellulosa).
Queste sostanze, non venendo degradate dai classici processi digestivi, trattengono ioni e acqua nel lumeintestinale, aumentando la sofficità ed il volume delle feci e promuovendo la peristalsi, ed aumentando  la crescita della flora batterica.
Sono dei blandi lassativi e il loro effetto è osservabile da 24 ore ad alcuni giorni dopo la loro assunzione. Non danno effetti collaterali ma, nei primi giorni di trattamento, può insorgere un aumento del meteorismo intestinale. Il loro utilizzo è indicato nei pazienti che non riescono ad aumentare in modo soddisfacente l'apporto di fibre con l'alimentazione. Carbossimetilcellulosa e psillio non dovrebbero essere assunti dai pazienti ipertesi, con scompenso cardiaco o insufficienza renale in quanto contengono sodio che può provocare ritenzione idrica.

5 LASSATIVI OSMOTICIQuesti disaccaridi non digeribili formano acidi organici che abbassano il pH del lume e rilasciano molecole osmoticamente attive che incrementano la motilità e la secrezione di liquido dall'intestino.
Il lattulosio, formato da galattosio e fruttosio, aumenta la frequenza delle evacuazioni e riduce la consistenza delle feci. La dose consigliata è di 30 g/die frazionate nell'arco della giornata.
È un blando lassativo, a lenta efficacia, da sapore dolce, generalmente ben tollerato anche se può provocare meteorismo. In alcuni casi la sua efficacia si riduce nel tempo probabilmente per un cambiamento della flora batterica intestinale. Il lattitolo, costituito da galattosio e sorbitolo, ha simile efficacia senza avere il sapore dolce.
Un'altro meccanismo di tipo osmotico è anche quello delle soluzioni elettrolitiche di polietilenglicole (Macrogol o PEG), ovvero polimeri indigeribili, non metabolizzati dalla flora batterica intestinale, in grado di aumentare la morbidezza delle feci e la frequenza delle evacuazioni.
E' possibile trovare in commerco soluzioni a concentrazione inferiore di PEG per il trattamento della stipsi occasionale e altre specifiche per la pulizia dell'intestino prima di interventi chirurgici o indagini varie.
Recenti studi hanno dimostrato che il polietilenglicole possiede buona efficacia e minori effetti collaterali rispetto agli zuccheri non assorbibili, tuttavia i farmaci a base di PEG richiedono la prescrizione medica.
Effetto osmotico, oltre che emolliente e lubrificante, anche per la glicerina che, somministrata per via rettale, aiuta il passaggio delle feci ispessite anche stimolando la contrazione dei retto. È usata di frequente nei bambini.
I purganti salini infine sono miscele di solfati, citrati o fosfati (citrato di magnesio, idrossido di magnesio, solfato di magnesio, solfato di sodio), che vengono assorbiti in modesta quantità all'interno dell'intestino, trattenendo un grande volume di fluidi nel lume intestinale, permettendo un rapido effetto purgante e favorendo la distensione.
Generalmente sono farmaci abbastanza sicuri ma i prodotti di magnesio ad elevati dosaggi possono determinare ipermagnesemie anche pericolose, per cui sono da usare con cautela nei bambini e da chi soffre di insufficienza renale.

LUBRIFICANTI ED EMOLLIENTIIl socio docusato è una sostanza surfattante che abbassa la tensione superficiale ferale e favorisce il mescolamento con le sostanze lipidiche, con l'effetto di ammorbidire le feci.
Non è tossico, ha una azione lassativa lenta, ma può influenzare la permeabilità intestinale di altre sostanze. La giusta dose per l'adulto è di 500mg/die in dosi frazionate da assumere con acqua o come clisma.
Valide alternative sono l'olio di vaselina è una miscela di paraffine che non viene assorbita e che agisce ammorbidendo e lubrificando la massa fecale. Se utilizzato per os (15-45 ml/die), aiuta a determinare il malassorbimento di vitamine liposolubili e irritazione perianale; per questo è sconsigliato un uso superiore alle due settimane.
Analoghi meccanismi hanno l'olio di mandorle dolci e l'olio d'oliva, che però determinano anche un apporto calorico non indifferente.

LASSATIVI STIMOLANTISono i lassativi più usati, e anche quelli più "abusati, da chi soffre di abulimia e anoressia. L'uso prolungato può provocare la sindrome dell'intestino pigro oltre a gravi alterazione idro-eletrolitiche e causare un deterioramento della funzionalità intestinale fino al cosiddetto "colon atonico",
Appartengono a questa categoria la cascara, la senni, la frangula e l'aloe, derivati dei l'antrach i none, mentre il bisacodile, la fenolftaleina e il picosolfato sono derivanti del difenilmetano,
Essi promuovono l'accumulo di elettroliti e liquidi nel colon, provocando dei dolori crampiformi e il passaggio di feci semisolide entro 6-8 ore, e aumentano la motilità intestinale stimolando la mucosa.
L'olio di ricino invece, oltre ad avere un'attività lubrificante, contiene acido ricinoleico, ma può provocare alterazioni della parete intestinale con iperemia ed erosioni per cui l'uso deve essere molto limitato nel tempo. Non può essere utilizzato da donne in gravidanza per l'effetto contrattile sull'utero.

LA STIPSI NEL MALATO TERMINALE, NELL'ANZIANO E IN GRAVIDANZALa stipsi è oggi molto diffusa, ed è presente persone di entrambi i sessi e di tutte le età (Tabella 3).
Alcune categorie però sono particolarmente soggette e per questo devono essere accuratamente scelti i trattamenti lassativi: malati terminali, anziani e donne in gravidanza.

- La stipsi nel malato terminale:
i malati terminali sono affetti da stipsi nel 50% dei casi. Spesso il problema è provocato da ridotto consumo di liquidi e fibre nutritive e assunzione di analgesici oppioidi.
Oltre ad una adeguata idratazione a al consiglio di lassativi, il medico curante può indicare la somministrazione orale di naloxone, che antagonizza gli effetti periferici degli oppioidi sui recettori intestinali ma allo stesso tempo non diminuisce l'efficacia degli analgesici.
- La stipsi nell'anziano: per immobilità, debolezza dei muscoli, cattiva alimentazione e scarso movimento, gli anziani sono purtroppo i soggetti che soffrono maggiormente di questo disturbo. E' quindi necessario aumentare l'apporto di liquidi e di fibre e modificare il proprio stile di vita. Utilizzando i lassativi più blandi, che sembrerebbero quelli maggiormente indicati, nei pazienti immobili possono peggiorare la situazione: è quindi meglio utilizzare quelli stimolanti.

- La stipsi in gravidanza: si raccomanda di effettuare attività fisica regolare, aumentare l'apporto idrico e d fibre. Qualsiasi tipo di farmaco deve essere evitato, o utilizzato con estrema cautela. Se proprio si è costretti a ricorrere ai lassativi, sono consigliati quelli che aumentano il volume delle feci.

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