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Salute

Come contrastare la stipsi

  • mercoledì 21 dicembre 2011

Una dieta equilibrata e l'aggiunta di frutta e verdura divengono fattori fondamentali per curare la stipsi. In caso di problemi persistenti occorre invece ricorrere a lassativi di massa o da contatto a base di estratti vegetali.

Per combattere la stipsi, spesso e volentieri la medicina complementare ricorre a fitoestratti e piante mediche, perchè agiscono direttamente sull'intestino per contatto diretto, oppure con un'azione che può essere osmotioca o meccanica.
Si distinguono tre categorie di lassativi naturali e vari principi attivi che tendono ad arricchire la formulazione di numerose specialità farmaceutiche registrate, ovvero sciroppi, compresse, marmellate e tisane, tutti prodotti destinari all'autocura, ma con controindicazioni da rispettare con attenzione visto che non è purtroppo difficile imbattersi in assuefazioni ed effetti collaterali.
La prima arma naturale per sconfiggere la stipsi è la la Terapia Nutrizionale, che offre una cura di base adatta a tutti che può essere integrata con i rimedi mutuati dalla fitoterapia, classica o ayurvedica In più, grazie ad una dieta sana e allo stesso tempo ricca di cibi con proprietà lassative, permette di ottimizzare i benefici delle erbe fino a rivelarsi il modo migliore per ripristinare la regorarità senza l'utilizzo di farmaci che, a lungo andare, irritano il colon e compromettono il delicato equilibrio della flora batterica intestinale, fino ad aggavare o favorire la cronicizzazione del disturbo.

ERBE: CONTROINDICAZIONI ED EFFETTI
Tante sono le piante mediche che dispongono di proprietà lassative, ma purtroppo quelle utilizzabili non sono tante. Alcune sono troppo drastiche e da ritenersi tossiche per i loro effetti collaterali (diarrea, nausea, vomito e crampi), che possono essere anche accompagnati da un malessere generale dovuto all'irritazione dell'intestino, altre invece hanno un'azione blanda vista l'elevata presenza di tannini.  Numerose scariche diarroiche ad esempio possono causare la perdita di minerali e liquidi, esponendo il nostro organismo al rischio di carenze e disidratazioni. In più anche i lassativi naturali, come quelli di sintesi, tendono a diminuire l'efficacia di farmaci somministrati contemporaneamente per via orale e ad assorbire vari nutrienti come le vitamine. Purtroppo tutti questi effetti vengono spesso sottovalutati.
Mentre un abuso di lassativi può provocare melanosi del colon melanosi coli), dovuta spesso e volentieri alla permanenza di proteine e lipidi (lipofuscina), all'interno dei macrofagi che popolano le pareti di questo tratto dell'intestino. Inoltre, a causa dell'uso non corretto di droghe irritanti, la peristalsi indotta dai lassativi può rendere la muscolatura del colon sempre più spastica e incapace di contrarsi in modo naturale con aggravamento della costipazione, cronicizzazione della stipsi, assuefazione ai farmaci, e, nei casi più gravi, colite ipotonica. Da qui la necessità di una cura dolce ma in grado di ripristinare la regolarità. Una terapia naturale di cui la dieta è parte integrante.

DIETA E AYURVEDA: UN CURA DI BASE
Per combattere la stipsi, la terapia nutrizionali è molto d'aiuto perchè offre consigli utili e una cura mirata. «Ad esempio, un rimedio efficace che viene preso poco in considerazione è la Vitamina C: un dosaggio maggiore ad 1 grammo ha un'azione lassativa che è possibile ottenere anche introducendo nella dieta, vegetali ricchi di acido ascorbico come il limone, il cui succo è astringente solo in presenza di diarree tossiinfettive. Tra i vegetali sono ottime le fibre presenti nelle carote crude, mentre le verze, grazie ad un alto contenuto di iodio, stimolano la peristalsi intestinale e la tiroide. Anche il kiwi è un frutto molto ricco di potassio, di pectine, di cellulose (due sostanze queste ultime di cui sono ricche anche le mele), e anche di Vitamina C, mentre le prugne, specialmente se cotte, tendono a favorire l'apporto di acqua al lume intestinale. Giovano inoltre gli zuccheri contenuti in abbondanza nell'uva. 

Quindi è opportuno bere 2 litri d'acqua al giorno circa, aumentare l'apporto di vetegali con proprietà lassative e di pesce, perchè ricco di Omega 3 e di iodio, e ridurre, se possibile, quello di cibi astringenti e ricchi di grassi saturi che addensano la massa fecale, come i formaggi stagionati. Favorisce ottimamente la costipazione anche il riso. E' meglio quindi preferire prodotti a base di farine o altri cereali integrati, sì a frutta secca, semi di girasole, sesamo, quinta ed amaranto, ed evitare alcuni generi di bevande.
Infine, per ottimizzare i tanti benefici della terapia nutrizionale, è possibile ricorrere al Triphala, un'ottimo rimedio ayurvedico a base di tre erbe mediche indiane: haritaki (Terminalia Chebula), amalaki (Emblica Officinalis), e vibhitaki (Terminalia Belerica). Un preparato che promuove l'eliminazione delle scorie metaboliche e l'equilibrio della flora batterica. La posologia orientativa è di 2 compresse da deglutire, con una tisana o acqua la sera prima di addormentarsi.
A tutti questi rimedi è possibile associare alcuni lassativi naturali, naturalmente sempre tenendo in considerazione controindicazioni ed effetti collaterali.

QUALI RIMEDI PREFERIRE
Contro la stipsi, è necessario preferire i lassativi di massa, perchè stimolano stimolano la peristalsi intestinale con un'azione meccanica e dolce. Bisogna però avvisare il paziente che l'effetto purgante avrà effetto dopo 14-72 ore. Nei casi più spinosi invece è possibile ricorrere a lassativi osmotici e agli estratti vegetali a base di zucchero. Altri lassativi di contatto invece aumentano la peristalsi intestinale e garantiscono uno svuotamento più rapido del colon, tra le 6 e le 12 ore. Per attenuare però l'azione irritativa di queste erbe è bene privilegiare formulazioni complesse che prevedono anche diverse piante con proprietà carminative; è quindi d'aiuto equilibrare la flora batterica, integrandola con la dieta di fermenti lattici probiotici e prebiotici, che possono aiutare, coadiuvando l'azione delle erbe, a superare un difficile stato di pigrizia intestinale transitoria.

Inoltre, per evitare l'abuso di assuefazioni e di lassativi è buonac cosa informare il paziente sui tempi di un processo biologico 100% naturale: difatti con la defecazione normale si svuota solo un tratto dell'intestino (il colon discendente), mentre grazie all'utilizzo di lassativi energici, si svuota completamente. In questi casi è quindi indispensabile attendere ancora qualche giorno per riempire l'intestino di scorie e avvertire lo stimolto; spesso e volentieri questo lasso di tempo viene purtroppo confuso con un segnale di stipsi. Se si continuano ad assumere purganti, si innesca un pericoloso circolo vizioso, mentre i lassativi più a rischio di assuefazione sono quelli più irritanti e risolutivi per l'intestino.

I LASSATIVI OSMOTICI: MANNA E TAMARINDO
I lassativi osmotici di origine vegetale sono ricchi di zuccheri, acidi organici e sostanze mucillaginose. Tutti prodotti che richiamano grandi quantità d'acqua all'interno del lume intestinale, fino a dare una cerca consistena liquida alle feci. In caso di costipazione abituale è quindi meglio preferire la manna, una droga ottenuta dall'incisione del tronco delle varietà coltivate di orniello (Fraxínus ornus), e di frassino maggiore (Fraxinus excelsior), la cui azione sull'intestino tenue e dovuta all'alto contenuto di mannitolo, un zucchero naturale e non irritante.
Valida alternativa è il tamarindo (Tamarindus indica), un albero sempreverde originario dell'Africa Tropicale, appartenente alle Leguminose Cesalpíniacee. La droga è formata dalla polpa del frutto e le formulazioni più utilizzate in commercio sono la marmellata e lo sciroppo, sconsigliate in caso di diabete. Due prodotti dal sapore dolce, ma è meglio avvisare il paziente di attenersi alle dosi consigliate.
Tutti i lassativi osmotici agiscono aumentando la ritenzione idrica e un loro abuso può causare spesso problemi ai reni legati all'eccessiva assunzione di magnesio e squilibri elettrolitici.

I LASSATIVI DI MASSA: LINO, ISPAGUL E PSILLIO
I lassativi che aumentano il volume delle feci sono a base di polimeri polisaccaridici. Sostanze che possono essere semisintetici, sintetici e naturali: alcune sostante vegetali come lino, i semi di ispagual, psillio, agar agar e glucomannano sono naturali, mentre la carbossimetilcellulosa e le resine carbofiliche sono di sintesi. Quelli naturali di massa sono certamente i più affidabili, perchè aumentano il volume delle feci e non irritano l'intestino, grazie anche ad un effetto molto positivo sulla crescita della flora batterica intestinale. Sono assolutamente da preferire in caso di stipsi cronica o in presenza di disturbi come emorroidi, ragadi, colite ulcerosa, colostomia e ileostomia. Un abuso può causare invece meteorismo e occlusione intestinale. Un'ottimo rimedio è il t'ispagui (Piantago ovata), una droga formata dai semi e dai loro tegumenti, ricchi di fibre vegetali e mucillagini che, assorbendo per più di 40 volte l'acqua rispetto alla massa, formano una sostanza mucillaginosa che riveste le pareti dell'intestino, facilitando le funzioni fisiologiche. Valida alternativa sono i semi di lino (Unum usitatissimum), e di sillio (Piantago psyllium), che hanno un alto contenuto di oli grassi e sono ricchi di mucillagini. 9 semi al naturale vanno prima contusi e poi ingeriti con acqua tiepida. E' assolutamente sbagliato lasciarli a mollo prima dell'ingestione, perchè l'effetto che si mira ad ottenere è il rigonfiamento delle mucillagini nell'intestino.
E' possibile ricorrere in alternavia all'agar agar, una soluzione che viene ottenuta dalle alghe e composta in prevalenza da minerali e mucillagini; in presenza di sovrappeso, va preferito il glucomannano, un polisaccaride presente nel legno delle conifere ma estratto soprattutto dalla radice di konjac (Amorphophallus konjac), una pianta perenne nativa dell'Est asiatico.
Un'ottimo rimedio che può assorbire liquidi fino a 100 volte il suo volume formando un gel che non viene attaccato dagli enzimi digestivi. Il glucomannano ha un'azione benefica sulla flora intestinale e, assunto con molta acqua, può rivelarsi utile per contrastare la stipsi cronica o acuta; inoltre aumenta la sensazione di sazietà. Occorre però fare attenzione perchè questa droga diminuisce e rallenta l'assimilazione di nutrienti come sali, glucidi e lipidi e allo stesso modo, di farmaci che vanno assunti almeno tre ore dopo questo rimedio o un'ora prima.

I LASSATIVI DA CONTATTO: ALOE, FRANGULA, RICINO E SENNA
I lassativi che agiscono per contatto hanno un'azione irritante. Il principio attivo è formato da glicosidi antrachinonici che agiscono prevalentemente sull'intestino crasso. Sono presenti, inoltre, anche tartrati e mucillagini, sostanze che inibiscono il riassorbimento di liquidi nell'intestino e rafforzano la peristalsi mentre le contrazioni possono spingersi fino alla muscolatura dell'utero. Tutti rimedi sono sconsigliati in presenza di disturbi gastrointestinalidurante, gravidanza e allattamento. Infine, queste droghe, reperibili anche in specialità medicinali registrate, non sono adatte a un uso prolungato.
Tra i rimedi più conosciuti figura l'olio di ricino (Ricinus communis), il più irritante dei lassativi naturali a base oleosa per l'alta presenza di due sostanze potenzialmente tossiche come la ricinina e ricina.
C'è poi la senna (Cassia species), che proviene da due specie di Cassia, entrambe appartenenti alla famiglia delle Caesalpiniaceae: la Cassia acutifolia, che cresce in Nordafrica ed è conosciuta come Sennae Alexandrinae, e la Cassia angustifolia, che fornisce la Senna Tinnevelly, una pianta originaria dell'India. La droga è costituta da foglie e frutti e questi ultimi hanno un effetto più blando; comunque sia si tratta di un lassativo con effetti collaterali e assai energico, quindi l'utilizzo di questa pianta dovrebbe essere sporadcico e limitato alle giuste dosi.
La senna solitamente è presente in fitocomplessi unita a erbe carminative che ne attenuano l'azione irritante. Per una tisana può essere utile miscelare frutti foglie di senna semi di cumino (Carum Carvi), con finocchio (Foeniculum vulgare), e foglie di menta (Mentha piperita). Valida alternativa è la frangula (Rhamnus frangula), un lassativo da blando a medio e, rispetto alla senna, ha un'azione meno irritante. Si tratta una pianta ricca di amari e antrachinoni. La droga è formata dalla corteccia che se assunta fresca è vomitiva e viene quindi fatta stagionare per almeno un anno prima di essere utilizzata a scopo terapeutico.
In casi più difficili è possibile ricorrere al succo di aloe (Aloe arborescens), una pianta ricca di antrachinoni e di vari principi attivi con proprietà antinfiammatorie, depurative immunostimolanti, o ad una tisana miscelando la corteccia di frangula con fiori di camomilla, semi di finocchio (Foeniculum vulgare), e foglie e frutti di senna.

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