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Bellezza e Cosmetica

Prodotti e trattamenti per un sorriso perfetto

  • mercoledì 23 maggio 2012

Ogni volta che guardiamo un sorriso in tv o sulle pagine di un giornale sogniamo denti bianchi, luminosi, privi di macchie o ingiallimenti.

In commercio si trovano molti prodotti disponibili per schiarire lo smalto in presenza di colorazioni irregolari e per attenuare o rimuovere macchie persistenti, scopriamo come funzionano per poter scegliere quello più adatto alle nostre esigenze.

L'esigenza di ricorrere a prodotti in grado di intervenire sul colore dei denti nasce dalla convinzione che i denti naturali siano troppo scuri e dal desiderio di esibire un sorriso sempre brillante e luminoso, i grafici pubblicitari ci hanno abituato a vedere denti bianchissimi e anche noi desideriamo sfoggiare un sorriso degno di una star di Hollywood.

Dal dentifricio, alle strisce, ai sistemi sbiancanti, le offerte sono numerosissime e le soluzioni domiciliari consentono ormai di ottenere risultati estetici soddisfacenti e hanno l'obiettivo sia si schiarire lo smalto dei denti in presenza di colorazioni non soddisfacenti sia di rimuovere macchie persistenti.

Nella maggior parte dei casi, gli sbiancanti fai da te sono in grado di soddisfare le aspettative di chi li acquista, ma, per prudenza la concentrazione del principio attivo negli sbiancanti casalinghi non supera mai limiti di concentrazione che possano pregiudicarne la sicurezza di impiego.

PERCHE' UTILIZZARLI?
Per il consumatore i prodotti sbiancanti da utilizzare a casa sono decisamente più economici rispetto ai sistemi di sbiancamento professionale, offrendo anche una maggiore praticità: la possibilità di eseguire la procedura a casa, senza dover fissare un appuntamento dal dentista consente infatti l'applicazione anche a chi, per motivi di impegni, non riesce a trovare il tempo di realizzare un trattamento professionale.

Il trattamento professionale, sebbene più costoso, permette di raggiungere l'obiettivo con un numero minore di applicazioni, quindi costanza e tempo sono comunque due fattori essenziali per raggiungere buoni risultati al trattamento domiciliare: le applicazioni (1-2 al giorno) si protraggono infatti per circa 15 giorni mentre dal dentista è sufficiente un tempo molto inferiore.
Anche il grado di sbiancamento raggiunto è differente: il trattamento fai da te assicura solitamente una variazione di colore di 3-6 gradazioni mentre in studio è possibile scegliere l'intensità della decolorazione da raggiungere. Rispettando le istruzioni fornite dalla ditta produttrice anche l'uso degli sbiancanti non presenta particolari rischio o effetti collaterali di rilievo.

DI CHE COLORE SONO I DENTI?
E' fondamentale ricordare che  non esistono in natura denti bianchissimi e che il colore dei denti non è uguale per tutti.
Il colore dello smalto varia da persona a persona ed è influenzato dallo spessore, dalla composizione e dalla struttura dei tessuti che compongono i denti (polpa, dentina e smalto).
L'insieme di tali fattori attribuisce ai denti  proprietà differenti e riflettendo la luce in modo diverso ogni dentatura può apparire più bianca o gialla, con un diverso grado di brillantezza.

Si potrebbe pensare che il colore dei denti sia determinato dal colore dello smalto, ma quest'ultimo è in realtà praticamente trasparente e sono gli strati sottostanti a determinare il colore dei denti. Il colore degli strati più interni del dente varia in base all'età e alle abitudini. L'uso di farmaci come le tetracicline (una classe di antibiotici), restauri o otturazioni possono influire sulla colorazione interna del dente.

L'ingiallimento o le macchie possono però essere anche di natura esterna al dente: smalto e dentina non sono infatti a contatto con l'esterno, e presentano assorbimento e scambio di sostanze con la saliva.
Proprio secondo questi processi il fluoro può penetrare all'interno del dente e infatti è spesso presente nei dentifrici per remineralizzare lo smalto e proteggere i denti della carie.

Ma oltre alle sostanze utili, vengono assorbite anche sostanze esterne colorate.
Il dente tende naturalmente ad assumere una colorazione via via sempre più carica, perché lo smalto tende a perdere la sua trasparenza e colorarsi assorbendo sostanze colorate contenute in cibi e bevande.
Tra i maggiori responsabili della variazione di colorazione ci sono: l'abitudine al fumo (per il deposito di nicotina e catrame) o il consumo frequente di bevande come , caffè, vino rosso o liquirizia, ma anche il contatto con altre sostanze come la clorexidina, contenuta in alcuni colluttori.
Naturalmente anche la presenza di placca o tartaro può falsare la percezione dell'effettivo colore del dente, ma qui è possibile operare la rimozione con la pulizia professionale dei denti.

LE SOSTANZE SBIANCANTI
Tentare di smacchiare i denti utilizzando dentifrici più o meno abrasivi non è sufficiente a rimuovere il problema, poichè come abbiamo visto spesso la causa dell'alterazione ha sede all'interno del dente.
È necessaria l'azione di sostanze che possano penetrare in profondità: questo è il ruolo degli sbiancanti.

Molto utilizzate sono le sostanze in grado di produrre perossido di idrogeno.
Il perossido di carbammide contiene circa il 33% di perossido di idrogeno, così un gel contenente il 10% di perossido di carbammide corrisponde orientativamente a uno contenente il 3,3% di perossido di idrogeno.
In ogni caso, il perossido di idrogeno venendo a contatto con lo smalto riesce a penetrarlo e a liberare ossigeno: si tratta di una sostanza fortemente ossidante capace di decolorare i pigmenti responsabili delle macchie e dell'ingiallimento.
Le molecole di ossigeno reattivo liberate penetrano attraverso lo smalto e reagiscono con le sostanze responsabili della variazione della colorazione.

Grazie alla sua azione ossidante, l'ossigeno è in grado di "rompere" i legami scomponendo le complesse molecole di pigmento in molecole più semplici, incolori.
Grazie all'effetto sbiancante il colore che si può ottenere è molto diverso da quello naturale del dente: è possibile infatti realizzare anche uno sbiancamento di 2-3 tonalità della scala VITA, facendo peraltro ritrovare ai denti la loro luminosità.

Ciò che differenzia maggiormente i prodotti ín commercio è la modalità di utilizzo: il principio attivo sbiancante viene infatti reso facilmente applicabile sotto forma di gel con l'aiuto di tamponi, applicatori  o di sottilissime strisce trasparenti, la cui superficie è completamente ricoperta di gel sbiancante. Indipendentemente dal prodotto prescelto, il trattamento sbiancante prevede solitamente due applicazioni al giorno, per un periodo di 2 settimane, ogni 6-12 mesi.

E' preferibile applicare il prodotto sui denti puliti, meglio ancora se sottoposti ad una rimozione del tartaro dai dentista. 

PRODOTTI SICURI E SENZA RISCHIII Ministero della Salute ha valutato come i possibili rischi legati all'uso degli sbiancanti fai da te come trascurabili: ipersensibilità al caldo e al freddo o irritazione alle gengive possono verificarsi in qualche raro caso, ma costituiscono solo fastidi temporanei che si risolvono in breve tempo.
Quando durante il trattamento compare un disturbo a denti o gengive più serio in realtà la causa non è da ricercare nel prodotto sbiancante: esso infatti rivela problemi preesistenti come irritazioni gengivali o carie anticipando la necessità di rivolgersi al Dentista.

UTILIZZO CORRETTO
La durata media dei risultati ottenuti con lo sbiancante è di 6-12 mesi, ma sarebbe opportuno non effettuare più di due trattamenti all'anno.
È bene chiedere consiglio al Dentista in caso di restauri e protesi sui denti anteriori esposti al sorriso o se vi sono disturbi come carie non curate o ipersensibilità gengivale.

Alcuni disturbi quali carie importanti, otturazioni danneggiate, grave sensibilità e gravi infiammazioni delle gengive o della bocca escludono, finché non completamente risolti, l'uso di uno sbiancante, perché il trattamento potrebbe causare sensibilità dentale e dolore. Se durante il trattamento insorgesse una ipersensibilità dentale tale da rendere difficoltoso l'utilizzo, sarebbe opportuno interrompere l'applicazione per 2-3 giorni o eseguire una sola applicazione al giorno.

Può essere utile utilizzare anche un dentifricio per denti sensibili.

Gli sbiancanti sono controindicati, a scopo prudenziale, in gravidanza, nei bambini e nei ragazzi al di sotto dei 12-15 anni, ma anche in presenza di apparecchi ortodontici: lo sbiancante non è infatti in grado di sbiancare le zone del dente al coperte dall'apparecchio, che risulterebbero sempre più scure rispetto alle altre.
In presenza di denti artificiali o devitalizzati quando questi ultimi sono visibili è consigliabile non applicare sbiancanti per evitare sgradevoli differenze di colore, dal momento che gli sbiancanti non agiscono in questi casi.
Inoltre, in presenza di ingiallimenti o macchie causate da farmaci o malattie, gli sbiancanti casalinghi si possono ottenere risultati modesti o deludenti.

IL NOSTRO CONSIGLIO
Durante l'applicazione e nei 30 minuti successivi non si deve mangiare, bere o fumare.
É essenziale inoltre evitare l'assunzione di sostanze che macchiano i denti (dal fumo al ) subito dopo l'applicazione o meglio ancora, durante l'intero trattamento.
Saltare l'applicazione per 1-2 giorni non rappresenta un problema, ma un intervallo più lungo può ridurre l'effetto sbiancante.

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