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Alimentazione e Integratori

Perchè si ingrassa? Motivazioni e metodi per tornare in perfetta forma, mangiando meglio.

  • mercoledì 04 aprile 2012

La moderna scienza dell'alimentazione ha accertato come non sempre l'aumento di grasso corporeo sia solamente legato ad un'iperalimentazione.

E' facilmente verificabile come ci siano persone che mangiano quantitativi al di sotto della media eppure non solo non perdono peso ma, al contrario, hanno la tendenza ad accumulare grasso.
Il semplice calcolo matematico per cui basterebbe togliere 300/500 calorie al giorno dal fabbisogno per ottenere il sospirato dimagrimento, è quindi in molti casi inutile.

Perchè è difficile essere a dieta?Il cibo è al centro dei nostri rapporti sociali sin dall'infanzia, questo comporta che una persona a "dieta" è vista come "un asociale", in molti casi questa situazione fa sentire "non accettati" e non aiuta certo a superare le difficoltà che normalmente incontra chi decide di fare un programma di dimagrimento.

Le motivazioni che portano all'aumento di peso possono essere individuate in:

  1. Assetto metabolico e genetico: numero di cellule adipose ereditate o sviluppate dalla gestazione all'età evolutiva, assetto ormonale della tiroide, degli androgeni e del sistema simpatico, dalla sensibilità agli sbalzi glicemici e insulinici, desensibilizzazione agli stimoli di sazietà a livelli d'ipotalamo (serotonina), Leptina, CCK, presenza di eventuali intolleranze e allergie, scarsa presenza di grasso bruno, un tessuto adiposo ereditato dall'infanzia e dotato di una grande attività metabolica.
  2. Abitudini e stile di vita: umore, situazione psicologica, carattere (insoddisfazione e mancanza di autostima), squilibri alimentari sia qualitativi che quantitativi e di distribuzione oraria, alti livelli di stress con ricerca di gratificazione, ipocinesi e bassi livelli di tessuto muscolare.

Una volta acquisita questa consapevolezza si dovrebbe agire cercando di creare una situazione che si raffigura e tiene conto di questi punti:

  • Ciò che conta è la qualità e non la quantità dei cibi.
  • Non tutte le calorie sono uguali, cibi diversi hanno riscontri metabolici diversi.
  • Non tutti i momenti del giorno sono uguali per assumere determinati alimenti.
  • Il numero dei pasti influenza i livelli glicemici e la tendenza ad accumulare grasso.
  • In carenza calorica cronica il corpo tende a distruggere massa magra (si perde muscolo, non grasso).
  • Ogni persona ha un suo peso forma determinato dalla struttura scheletrica, dal muscolo e da equilibri dettati da un sistema denominato ponderostato (peso a cui tendiamo).
  • E' necessario aumentare l'autostima e la gratificazione.
  • Attività fisica mirata a migliorare la massa magra ed il metabolismo, infatti la termogenesi è alla base del concetto di dissipazione del calore.

Il punto chiave risulta comunque essere riassunto in questo motto:
Non è importante mangiare di meno ma consumare di più!
REGOLE CHIAVE PER IL SUCCESSO E CONSIGLI PRATICI
Per raggiungere l'obiettivo totale sarebbe importante (anche se difficile ma non impossibile) riuscire a mettere perfettamente in atto queste 4 regole:

  1. regime alimentare corretto rapportato ai gusti personali, alla facilità di reperimento del cibo, alle abitudini, alla biotipologia metabolica, alla cronobiologia ormonale, alle eventuali intolleranze.
  2. attività fisica costante, sufficiente, mirata, personalizzata, gradita e stimolante (secrezione di endorfine gratificanti).
  3. atteggiamento mentale positivo e motivato, aiutati da ambienti e persone che possano sostenere le scelte e limitare le fonti di stress rinforzando l'autostima nelle proprie possibilità.
  4. giusto sostegno e bilanciamento dell'organismo con il corretto apporto idrico e con l'introduzione di metodiche ed integratori che possano aiutare a riequilibrare e stabilire l'osmosi generale dei sistemi biologici.

Pur nella consapevolezza dell'estrema difficoltà a realizzare tutti i punti, si possono ottenere buoni risultati anche agendo su uno solo dei parametri sopra esposti. L'efficacia migliore e duratura si ottiene comunque attuandoli tutti.

Alcuni consigli pratici:

  • Non pesare mai in modo strettamente vincolante gli alimenti. Nella maggioranza dei casi è sufficiente farlo la prima volta per poi attenersi ad un dosaggio più visivo e che non generi lo stress di "dovere pesare tutto" (uno dei motivi per cui molte persone smettono di seguire un regime dietetico con indicazioni quantitative troppo rigide).
    Inoltre siamo ormai sicuri che difficilmente si è certi del valore calorico degli alimenti introdotti.
    Infatti consultando più tabelle dei valori ci si accorge come facilmente ci siano differenze anche macroscopiche fra valori dello stesso alimento.
    Ciò avviene con i cibi composti (come il pane) ma probabilmente dipende anche dalla ricetta usata per la composizione (il pane di Catania è diverso da quello di Firenze o Aosta).
    Questo errore è comunque riscontrabile anche sugli alimenti singoli, infatti fra un raccolto e l'altro o fra la carne di un animale e un altro, esistono facilmente delle differenze.
    È quindi oltremodo assurdo avere diete che fanno pesare in modo vincolante e maniacale, infatti non si sarebbe comunque certi delle calorie assunte.
  • Considerare di prevedere un "giorno libero" a settimana, una sorta di valvola di sfogo che tende a compensare le tensioni accumulate durante gli altri giorni.
    Questo può sembrare una "concessione" troppo liberale, in realtà in un'unica giornata difficilmente si riescono a rovesciare le sorti metaboliche impostate durante i giorni precedenti.
    Spesso sono molto più pericolose le costanti mini-concessioni quotidiane, i cosiddetti "assaggini", che troppe volte mandano a monte l'obiettivo da raggiungere.
    Si crea inoltre una situazione psicologica per cui quando una cosa è vietata c'è una forte pulsione a farla, nel momento in cui si concede l'istinto non è più così forte.
    Questo giorno serve anche per dare un ulteriore stimolo metabolico e avere una giornata con un'impennata calorica; inoltre questo viene vissuto come una sorta di premio, una gratificazione che rinforza la motivazione nel riprendere la settimana seguente con rinnovato entusiasmo.
  • Darsi degli obiettivi fattibili, non 4/5 chili in 10/12 giorni, ma mete a medio-breve termine (3/6 settimane) con cali di 1/3 kg., infatti il dimagrimento fisiologico è all'incirca di 400/500 gr a settimana.
    Mangiare lentamente e alzarsi da tavola mai sazi. Il sintomo della sazietà arriva sempre con un piccolo ritardo rispetto al momento in cui abbiamo assunto il cibo, questo è dovuto al tempo necessario per stimolare i recettori gastrici e per aumentare i livelli glicemici.
    Ricordarsi inoltre che la verdura è un ottimo riempitivo.
  • Dividere i pasti in 4/6 al giorno, è infatti da evitare il rischio di andare in ipoglicemia perché passato troppo tempo fra un pasto e l'altro. In questo caso la tensione ci porterebbe a mangiare in modo nervoso e famelico con 1'introduzione di un quantitativo di cibo molto più alto di quello effettivamente necessario favorendo la trasformazione delle calorie in eccesso in grasso di deposito.
  • Avere un momento fisso di controllo e confronto, che può essere effettuato dal medico ma anche dall'istruttore, il tutto per avere tappe intermedie (7/10 giorni) per verificare che il piano stia procedendo come da programma (senza mai drammatizzare eventuali piccoli fallimenti).
    Evitare comunque di pesarsi più di una volta a settimana.
  • Tenere un diario alimentare dove vengono segnati tutti gli alimenti introdotti durante il giorno (da fare come suggerito nel paragrafo dell'anamnesi). È inoltre utile memorizzare le sensazioni registrate durante i giorni di dieta ed eventuali "voglie" di cibi ed in quali momenti.
  • E' comunque molto meglio non fidarsi della sola bilancia ma affidarsi ad una valutazione antropometrica che calcoli anche il muscolo: capita infatti soventemente che con l'inizio di un'attività fisica si stimoli la massa magra (cosa indispensabile in quanto aumenta il metabolismo), quindi il peso totale non cambia (meno grasso e più muscolo) ma l'aspetto e la tonicità sono visivamente migliorati.
  • In caso di attacchi pulsivi verso il cibo è sempre utile cercare di distrarsi. Se si è in casa una soluzione è uscire, non a caso uno dei giorni più "pericolosi", per la dieta, è la domenica quando ci si rilassa e non si sa cosa fare; oppure si riesce a stare quasi senza mangiare durante il giorno quando la mente è occupata con il lavoro, il problema sorge quando si torna a casa e la tensione cala.
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