il Blog di Meditua.it

Bellezza e Cosmetica

La dermatite atopica: una scomoda compagnia.

  • venerdì 18 gennaio 2013

La dermatite atopica è una patologia cronica della cute,che se non è prevenuta seguendo semplici regole comportamentali, porta all'esacerbarsi del disturbo.

La dermatite atopica (DA) è dovuta a un disor­dine cutaneo ed è spesso gravosa dal punto di vista psicologico per il malato. E' la pato­logia dermatologica più frequente in età pediatrica in quanto colpisce fra il 5 e il 20% della popolazione infantile mondiale, perché le capacità immunologiche del bambino devono ancora completarsi, tut­tavia può insorgere anche in età adulta. La pelle di tali soggetti produce meno lipidi di quella normale per cui non riesce a costruire completamente il film idrolipidico di superficie, perciò si assiste a un'al­terazione delle funzioni di barriera e a una maggior perdita d'acqua transepidermica. Ecco che la cute diviene più permeabile a sostanze irritanti allergeni ambientali e agenti infettivi che alimentano processi infiammatori. Di conseguenza la pelle presenta un deficit delle proprie difese, variazioni del microcircolo, un calo degli scambi intracellulari e del turn-over cellulare. Per questo motivo il disturbo nasce più per l'eleva­ta sensibilità della cute dettata da una condizione costituzionale del soggetto, che per la presenza di fenomeni di tipo allergico o d'intolleranza a sostanze specifiche.

SINTOMATOLOGIA
Le manifestazioni tipiche sono prurito, secchezza della pelle e sua maggiore fragilità e desquamazio­ne. Alcuni soggetti si grattano fino a causare lesioni da graffio, che provocano a loro volta il rilascio di mediatori da parte dei mastociti e basofili che sono causa stessa del prurito, riattivando dunque lo stato infiammatorio. Pertanto la dermatite può sovrainfet­tarsi predisponendo alla colonizzazione da parte dei piogeni, in particolare dello Staphylococcus aureus (impetigine). La malattia, dalla nascita al secondo anno di vita, è caratterizzata dalla comparsa di chiazze eritemato-vescicolose e spesso essudanti. In seguito le lesioni assumono un aspetto eritemato­so-infiltrativo e talvolta possono essere ricoperte di squame, croste che tendono alla lichenificazione con chiazze di epidermide secca, rugosa, iperpigmentata e ispessita. II decorso clinico è di tipo cronico ed è contraddistinto da fasi di acuzie e di remissione, spesso con carattere di stagionalità.

EZIOLOGIA
Oltre ad esservi una predisposizione genetica si sup­pone che la DA sia dovuta a fattori immunologici, tali per cui si assiste a un calo dell'immunità cellulare che fa rispondere in modo esagerato a diversi irritanti e antigeni.

FATTORI AGGRAVANTI E CONSIGLI DI PREVENZIONE
La DA è una risposta anomala della cute a numerosi fattori scatenanti l'infiammazione che quindi bisogna cercare di allontanare o eliminare. Vediamo allora di quali fattori si tratta e quali sono le relative strategie da seguire:

  • limitare il contatto con l'acqua di risciacquo per l'igiene corporea, che se è molto calcarea può ina­ridire l'epidermide. Infatti, lo strato corneo già poco impermeabile, s'impregna d'acqua con idrolisi delle cheratine. Accrescerebbe il prurito. Dopo di che cer­care di asciugarsi a fondo per eliminare ogni traccia di umidità sulla cute;
  • evitare l'esposizione ai detergenti aggressivi per la pulizia dell'epidermide (sapone, shampoo, latte detergente, ecc.), che asportano il già precario film idrolipidico di superficie.
  • i cosmetici applicati sulla cute penetrando nell'epidermide causano una reazione infiammatoria. Inoltre le creme, includendo acqua "inumidiscono" la pelle e di solito contengono profumi che ne accrescono la reattività. I gel, invece, la "inaridiscono", mentre gli unguenti determinano occlusione con mancata traspirazione epidermica e macerazione. Dopo ogni lavaggio allora si consiglia di applicare prodotti in grado di ripristinare la guaina idrolipidica esterna. Per le donne che invece non vogliono fare a meno del trucco, si suggerisce di usare forme in polvere compatta (fard) o terre, poiché restano in superficie, non irritano e sono facilmente asportabili; evitare irritanti da contatto come nichel, detergenti o saponi aggressivi, ammorbidenti, alcuni solventi, lattice...
  • evitare capi a base di lane e fibre sintetiche che possono intensificare il prurito per mancata traspi­razione della pelle, e preferire quelli di cotone, lino o seta;
  • aggressioni fisiche come esposizioni ripetute alle radiazioni UV, clima freddo o caldo, ventoso e secco, ridotta umidità relativa dell'aria che portano a un aumento della disidratazione. II paziente atopico giova dell'influsso positivo nel soggiornare in mon­tagna, poiché l'acaro della polvere non sopravvive ad altitudini superiori a 1200 metri, mentre durante l'estate il soggiorno in ambiente marino è il più valido trattamento conosciuto, deve quindi essere scelto ogni volta che sia possibile;
  • alcuni farmaci ((3-bloccanti, serotoninergici, peni­cillina o sulfamidici) che possono predisporre a reazioni da ipersensibilità immediata. L'uso cronico dei corticosteroidi topici o sistemici, invece, induce a una dipendenza della dermatite e riduce le dife­se immunitarie dell'epidermide. Dunque evitare di assumerli senza lo stretto controllo dello specialista; evitare sport o lavoro fisico eccessivo che portano a sudare molto, irritando la cute e scatenando il prurito;
  • idratarsi molto bevendo spesso acqua evitando però le bibite gassate, dolci, con coloranti e gli alcolici perché questi ultimi, a causa del loro effetto vasodilatatore, stimolano il prurito;
  • evitare il contatto con cibi irritanti come pomodori, agrumi e parmigia­no che possono determinare un'irri­tazione della zona intorno alla bocca;
  • indagare sugli eventuali allergeni alimentari (latte vaccino e suoi derivati, albume d'uovo, farina di soia, glutine del grano, noci e fragole perché sono istamino-liberatrici) che rivestono un ruolo più impor­tante nella prima infanzia per il grado di allergia che sempre più spesso è dimostrabile in questi bambini. Un'adeguata, precoce e regolare terapia prescritta dal dermatologo può offrire sollievo al paziente dimi­nuendo la gravità e la durata della malattia. Da una parte s'interviene escludendo i fattori scatenanti, mentre dall'altra si tenta di attenuare il prurito e la conseguente tendenza a grattarsi, di ripristinare l'equilibrio e la funzione barriera della cute e la sua idratazione con prodotti topici in grado di far fronte al deficit lipidico e di eliminare l'infiammazione.
Vuoi saperne di più?
Se vuoi, puoi contattarci:
telefono: (+39) 0541.1794019
email: info@meditua.it
Inviando il modulo confermo di avere letto e accettato l'informativa sulla privacy

Iscriviti alla nostra Newsletter

Non perderti le offerte e le novità!