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Salute

Alcool: l'importanza di un consumo moderato

  • martedì 17 settembre 2013

Da millenni l'uomo consuma bevande alcoliche, ossia bevande derivanti dalla fermentazione. Il consumo voluttuario di sostanze alcoliche si è lentamente diffuso in tutto il mondo, fino ad arrivare ai giorni nostri, dove l'ampia disponibilità di liquori distillati ad elevata gradazione alcolica ha notevolmente aumentato l'incidenza dell'alcolismo.
Per questo motivo i danni correlati all'abuso di alcol rappresentano, oggi più che mai, un problema sociale di primaria importanza

Il grado alcolico è il volume percentuale di alcol contenuto in una determinata bevanda: per esempio un vino di 12 gradi avrà un contenuto alcolico pari a 12 ml su 100 ml di prodotto.
L'alcol ha un elevato potere calorico, basti pensare che un grammo di etanolo libera 7 Kcal, un litro di vino fornirà circa 665 calorie.

Si tratta di una quantità di tutto rispetto, equivalente al potere energetico di 2 etti di riso.
Queste energie però difficilmente possono essere utilizzate come carburante per l'attività muscolare, infatti viene definito come un componente termogeno in quanto le sue calorie sono usate principalmente per il mantenimento e la dissipazione della temperatura corporea.
Inoltre le calorie dell'alcol non vanno a placare il bisogno di carboidrati indotto dalla sensazione di fame tipico di situazioni di ipoglicemia, in pratica non vengono riconosciute dal nostro sistema di regolazione glicemica, infatti le calorie dell'alcol vengono chiamate "vuote".

L'alcol è un composto particolare, una volta ingerito viene rapidamente distribuito in tutta l'acqua corporea e viene eliminato dall'organismo soprattutto per ossidazione.
L'enzima responsabile, deidrogenasi alcolica, viene saturato quando il substrato ha un concentrazione superiore a 10 mg/dl.
La somministrazione di etanolo provoca, come primo effetto, la riduzione del piruvato in lattato con conseguente aumento di quest'ultimo.

  • Il secondo effetto evidente riguarda invece la formazione di acidi grassi ed il metabolismo del colesterolo. Se ingerito in modesta quantità può favorire la secrezione del succo gastrico ed aumentare la motilità dello stomaco.
     
  • Sul sistema nervoso centrale ha un'azione depressiva, si riduce la destrezza manuale, l'attività visiva e uditiva, diminuisce la velocità di risposta motoria, può portare a calo del libido, impotenza e alopecia.
     
  • L'alcol porta ad una maggiore formazione di radicali liberi e alla creazione di aldeidi, delle sostanze tossiche che danneggiano tutti gli organi interni. 

  • Chi utilizza abitualmente grossi quantitativi di alcol registra un'inibizione gastrica quasi totale con irritazione cronica della mucosa gastrica e pesanti complicanze a livello epatico.

  • Nei soggetti esposti al freddo, l'alcol aumenta la perdita di calore (dopo una transitoria sensazione epidermica dovuta ad una blanda vasodilatazione periferica), inoltre ha un effetto disidratante andando ad alterare la produzione di un ormone antidiuretico: assolutamente sconsigliato l'utilizzo di alcolici d'estate.
    Inoltre nei soggetti esposti al caldo obbliga ad un lavoro supplementare di termolisi che non viene però utilizzato come stimolo metabolico. 

BENEFICI DELL'ALCOOL
Più di 100 studi evidenziano la proporzionalità inversa tra il consumo moderato di alcol e il rischio di infarto, ictus ischemico (causato da emboli), disturbi della circolazione periferica, arresto cardiaco e decesso dovuto a cause cardiovascolari.
In tutti questi casi l'effetto è relativamente simile e corrisponde ad una riduzione del rischio che può variare dal 25 al 40%.

L'idea che il consumo di alcol protegga dalla malattie cardiovascolari ha senso dal punto di vista biologico e da quello scientifico: il consumo moderato di alcol aumenta i livelli di lipoproteine ad alta densità (HDL o colesterolo "buono") ed i livelli alti di HDL sono connessi a una maggiore protezione delle malattie cardiache.

Il consumo moderato di alcol è anche stato messo in relazione con altri cambiamenti positivi che vanno dall'aumento della sensibilità all'insulina ai miglioramenti dei fattori che influenzano la coagulazione.
Questi cambiamenti tenderebbero a prevenire la formazione di piccoli trombi in grado di ostruire le arterie del cuore, del collo, del cervello che sono la causa ultima di molti infarti e la causa più frequente degli ictus.

LATI OSCURI DELL'ALCOL
Ciò che si beve, birra o vino, non sembra essere altrettanto importante del modo in cui si beve: bere 7 bicchieri al sabato sera e poi non bere per il resto della settimana non equivale a bere un bicchiere al giorno.
Il totale settimanale è lo stesso, ma le conseguenze sulla salute sono diverse.

Se tutti coloro che bevono si limitassero a un bicchiere al giorno, probabilmente non sarebbero necessari cosi tanti cardiologi, specialisti delle malattie epatiche, psicologi e consulenti contro le dipendenze.

Il consumo eccessivo di alcolici causa conseguenze gravi all'organismo: l'infiammazione del fegato o epatite alcolica che può evolvere in cirrosi epatica e in tumore epatico che sono potenzialmente fatali.

Il consumo eccessivo di alcol può far aumentare la pressione sanguigna e danneggiare il cuore (cardiomiopatia) ed è stato collegato anche a diversi tipi di tumore, come alla bocca, alla laringe, alla faringe, all'esofago,al colon. Negli sportivi è da sottolineare come l'alcol interferisca con l'assimilazione di proteine e vitamine, inoltre si verifica una diminuzione dei livelli di testosterone con squilibri a carico della prolattina, progesterone e estradiolo.
Avendo effetti marcati anche sul sistema nervoso centrale (a seconda delle quantità che vengono ingerite), può causare anche fenomeni di dipendenza, a tal punto che, alcuni soggetti, sono in terapia per la disintossicazione. Inoltre l'alcol interagisce con numerosi farmaci portando ad effetti collaterali marcati.

Secondo una scala i rapporti fra alcolemia e modificazioni dovute ad assunzione sono:

  • fino a 0,5 ml/lt : nessun effetto funzionale evidente.
  • da 0,5 a 10 ml/lt: diminuzione della precisione e della rapidità nelle reazioni motrici. Il soggetto sembra normale, la sua conversazione coerente ma i tempi di reazione sono allungati.
  • da 1 a 2 :leggera ebrezza, alterazione del giudizio e del controllo delle reazioni istintive.
  • da 2 a 3: ebrezza chiara e manifestazioni di malessere.
  • da 3 a 5: ebrezza profonda, perdita di ogni controllo, disturbi gastrici, visivi, motori di grave entità.
  • oltre il 6: morte del soggetto.
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