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Salute

Diverticoli: cosa sono e i sintomi piu' frequenti

  • lunedì 18 aprile 2011

I diverticoli sono piccole ernie della mucosa intestinale. Sostanzialmente non si può guarire dalla diverticolosi ma ci sono alcuni avvertimenti da seguire per evitare l'aggravamento.

Uno dei cardini del pensiero di Blaise Pascal, è reso attuale dai contenuti dominanti nei mezzi di comunicazione e di massa. li filosofo francese indaga il mistero che sta dietro al continuo desiderio dell'uomo di non pensare.
E punta il dito su quella "distrazione" che non è svago sano e rigenerante, ma strumento per togliere l'attenzione dalla direzione giusta. È una fuga davanti alla visione lucida e consapevole della realtà ed anche della miseria umana, è uno stordimento che ci divaga e ci conduce inconsapevoli alla catastrofe.
Il divertimento come fuga da noi stessi, che ci sottrae la capacità di pensare a noi stessi. Pascal chiama questo concetto "divertissement", dal verbo latino divertere. La stessa parola, che significa anche volgere fuori è stata utilizzata in medicina per battezzare il diverticolo, piccola sacca anomala dell'intestino che si rigonfia verso l'esterno.E forse non a caso le riflessioni "mediche" olistiche e simboliche sostengono che la persona con diverticoli tende ad essere un soggetto strumentalizzato, che prende la direzione sbagliata; è una situazione critica, un disagio che non riesce ad esprimere ed indirizzare bene.

"PARVIA SCINTILLA MAGNUM EXCITAT INCENDIUM"

Più esattamente i diverticoli sono delle piccole ernie di mucosa intestinale, che si fanno strada attraverso lo strato della muscolatura liscia della parete dell'intestino, attraverso punti deboli, spesso nelle fisiologiche aperture create dai piccoli vasi sanguigni che attraversano la parete intestinale.
Si presentano come dei rigonfiamenti di una camera d'aria la cui superficie in alcuni tratti abbia ceduto senza rompersi. Si tratta di piccole tasche che crescono progressivamente generalmente fino alle dimensioni di una biglia (da mezzo centimetro circa di diametro a quasi due centimetri).
Spesso questi piccoli sacchetti sono molto numerosi, anche nell'ordine delle centinaia. I diverticoli sono tipici (anche se non esclusivi) nella parte inferiore dell'intestino crasso, in particolare della penultima sezione, a forma di S, che si chiama sigma, situata dopo il colon discendente ovverosia in basso a sinistra nell'addome. E retto invece (gli ultimi 12-15 centimetri di intestino) non è mai interessato.
La presenza di diverticoli si chiama diverticolosi. Nell'80% circa dei casi non dà segni di sé né evolve verso condizioni peggiori, ed è detta diverticolosi asintomatica. Le possibili evoluzioni della diverticolosi sono invece temibili: sono la diverticolite e il più raro sanguinamento da diverticolosi. In alcuni casi il materiale che transita nell'intestino, entra e ristagna all'interno dei "sacchettini", favorendo una proliferazione anomala di batteri. Si crea insomma un'infiammazione localizzata al diverticolo, chiamata diverticolite.
Talvolta può succedere che un segnale della presenza (e diverticolosi sia dato dalla perdita di sangue dall'ano, cioè da un'emorragia da diverticolosi. Questa condizione indica che la mucosa dell'intestino, estroflettendosi ha eroso un vaso sanguigno, il quale, rompendosi, provoca la fuoriuscita del suo contenuto.

SEGNI DI FUOCO

La maggior parte delle persone con diverticolosi scopre di averla casualmente, a seguito di un esame (una colonscopia o un esame radiografico del colon) effettuato per le più svariate motivazioni.
Solo una minoranza di portatori di diverticoli (difficile da stimare) ha dei disturbi intestinali generici, per esempio una leggera dolenzìa addominale generalizzata o localizzata tra il fianco e la coscia sinistra o sintomi come quelli del colon irritabile (addome teso e meteorismo, con eventuali accessi dolorosi durante la defecazione).
Alcuni medici mettono in relazione il colon irritabile e la diverticolosi ritenendo che il primo possa essere uno stato prediverticolare. La diverticolite invece si fa sentire sempre, in genere con un dolore nella parte inferiore dell'addome, spesso costante, e anche notturno. Qualcuno potrebbe pensare a un'appedicite ma il dolore da diverticolite è localizzato nella parte inferiore sinistra dell'addome invece che in quella inferiore destra. Il dolore è solitamente intenso ed improvviso, ma spesso può accadere che sia un dolore leggero ad aumentare di intensità nel giro di qualche giorno. Si può anche soffrire di sensibilità addominale, febbre, brividi, nausea e diarrea.
Altri sintomi meno comuni possono essere:

•    Vomito
•    Gonfiore
•    Sanguinamento del retto
•    Difficoltà o dolore nella minzione

Il sanguinamento da diverticolosi può avere esordio improvviso generalmente con dolore di minore intensità e impellente bisogno di evacuare. Le conseguenze dipendono dal volume di sangue perso, fino a tachicardia, pallore, sudore freddo, repentina caduta della pressione arteriosa.
In altri casi si osserva semplicemente sangue vivo nelle feci.
In caso di sintomi che fanno pensare a diverticolite o di sangue nelle feci bisogna rivolgersi a un medico.
Processo incagliato.
La teoria prevalente è che una dieta povera di apporto di fibre sia la causa della formazione di diverticoli. La diverticolosi, oggi comune nei paesi occidentali, è stata notata nei primi anni del 900 negli Stati Uniti, quando molti alimenti privi di "scorie" (come cercali raffinati) venivano utilizzati da un numero crescente di americani.
La diffusione della malattia è poi cresciuta lungo i decenni del secolo scorso, ma resta infrequente in Asia e in Africa, dove la dieta è ancora oggi ricca di fibra. La fibra nell'alimentazione favorisce la peristalsi (i movimenti intestinal), la giusta consistenza delle feci e perciò previene la stipsi "cronica", che invece determinerebbe le malattie diverticolari.
La stitichezza implica un'eccessiva contrazione muscolare (involontaria durante la digestione sulle feci ristagnanti o volontaria durante l'atto) per spingere le feci troppo dure e ciò causa un aumento della pressione nel colon. Tale notevole pressione crea una tensione non sostenibile dai punti più deboli della mucosa, i quali cedono e progressivamente si dilatano, dando così origine ai diverticoli.
Anche l'abitudine a ritardare l'evacuazione potrebbe favorire il medesimo meccanismo. La mancanza di esercizio fisico potrebbe aumentare il rischio di formazione di diverticoli così come l'irregolarità nell'alimentazione. I medici non hanno ancora scoperto come mai in alcuni casi i diverticoli si infiammano e in altri no, ma ritengono che comunque la stipsi sia un fattore favorente anche per il passaggio da diverticolosi a diverticolite. Tradizionalmente si riteneva che il ristagno di feci dentro il diverticolo fosse il fattore chiave, un'opinione recente sostiene che la diverticolite sia caratterizzata da una perforazione della parete del diverticolo.

VALORIZZAZIONE DELLE SCORIE

Si può guarire dalla diverticolosi? Sostanzialmente no. Una volta formati i diverticoli non regrediscono.
Per prevenire l'aggravamento della diverticolosi o l'evoluzione in diverticolite è importante lo stile di vita, in parricolare la dieta a cui non deve mai mancare abbondante acqua, essenziale per mantenere le feci idratate e perciò morbide. Una dieta ricca di fibre è indicata in caso di diverticolosi perché ridurrebbe la pressione del colon.
La fibra si trova nella frutta, nella verdura e in cereali integrali. Alcune fibre, chiamate fibre solubili, si spappolano e si gonfiano facilmente in acqua creando un materiale soffice e gelatinoso nell'intestino, mentre la fibra insolubile passa quasi immutata attraverso gli intestini.
Entrambi i tipi di fibra sono utili a prevenire la costipazione. Alcuni medici sostengono che è utile assumere fitoterapici come psillio o piantaggine per aumentare la massa fecale e prevenire gli episodi acuti. In questi casi è a maggior ragione fondamenale bere molta acqua per evitare che la fibra rimanga secca nell'intestino preferibilmente non gasata lontano dai pasti. Nel caso la diverticolosi sia fastidiosa, da tempo, i farmaci eventualmente più indicati sono gli antispastici (che combattono le contrazioni dolorose); di recente alcuni medici prescrivono anche degli anticolinergici.
La diverticolite con sintomi lievi richiede che il paziente stia a riposo e in terapia antibiotica. Durante gli episodi acuti l'apporto di fibre va ridotto, anzi si assume una dieta liquida per "far riposare" l'intestino (proprio il contrario del comportamento per la prevenzione!). Anche li negepisodi acuti di diverticolite si usano antispastici ma non antidolorifici, che potrebbero "nascondere" una peritonite. In particolare sono controindicati sia i FANS sia i cortisonici. Alcuni medici temono che le particelle di cibo duro irritino i diverticoli, entrandovi; chi ha diverticolosi può anche evitare il consumo di frutta a guscio e semi come quelli di girasole, zucca, fico d'india. 1 semi più piccoli o teneri (pomodori, fragole, lamponi, papavero, zucchine, cetrioli) sono innocui. Alcuni medici ritengono utili cicli preventivi di cure con "antibiotici intestinali" (cioè che affiscono solo l'intestino), specie rifaximina. Non ci sono certezze riguardanti l'effetto terapeutico di fermenti lattici o probiotici.

ESCALATION

Quali sono le persone più a rischio di diverticoli? La presenza di diverticolosi dipende dell'età. I dati non possono essere precisi in quanto non sempre la diverticolosi è diagnosticta ma si stima che interessi circa il 5% degli adulti a 40 anni, 30% a 60 anni, 65% a 85 anni. Modificazioni dell'intestino, correlate all'età, potrebbero contribuire alla formazione dei diverticoli. In particolare, alterazioni delle fibre di collagene della parete intestinale potrebbero, negli anni, portare a una ridotta resistenza della stessa in risposta a una pressione eccessiva. Non c'è invece differenza significativa nella diffusione dei diverticoli tra i due sessi. Chi ha diverticoli NON deve sottoporsi a controlli endoscopici per valutarne l'evoluzione, in quanto sarebbe impegnativo e rischioso.

PROFESSIONAL KIT

La diagnosi di diverticolite può essere effettuata nella fase acuta in base alle caratteristiche cliniche e alle alterazioni degli indici di infiammazione nell'esame del sangue (leucocitosi, neutrofilia, incremento di VES e PCR), tramite ecografia addominale o TAC. Superata la fase acuta per cercare i diverticoli si ricorre alla radiografia cori clisma opaco e alla colonscopia. Recentissi rn a mente è stata proposta la colonscopia virtuale.
Qualche volta un attacco di diverticolite è abbastanza grave da richiedere un ricovero ospedaliero (a volte dopo 4 o 5 giorni di terapia a casa senza miglioramenti). In ospedale la cura è spesso basata su antibiotici per via endovenosa e nutrizione parenterale (cioè attraverso una "flebo").

La diverticolite può portare a:

• infezioni più diffuse e ascessi
• peritonite
• perforazioni intestinali
•  ostruzioni nel colon

Queste complicazioni richiedono spesso un intervento chirurgico impegnativo (resezione intestinale), a volte anche d'urgenza.

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