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Salute

Arresto Cardiaco: dalle manovre salvavita ai consigli per un cuore in forma

  • lunedì 11 aprile 2011

L'arresto cardiaco è una patologia che colpisce ogni anno in Italia 70 mila persone. Per evitare danni neurologici bisogna intervenire nei primi 4 minuti, ecco perché bisogna saper agire nella maniera corretta.

Quattro minuti. Soltanto quattro minuti per evitare danni neurologici irreversibili e morte biologica. Questo il lasso di tempo utile a mettere in atto le prime manovre assistenziali di fronte ad arresto cardiaco, patologia che colpisce ogni anno in Italia 70 mila persone. Le possibilità di rianimazione si riducono infatti del 10% ad ogni minuto che passa. Dopo dieci minuti le speranze sono pari allo zero. L'unica manovra efficace ad allungare questo stretto arco temporale è il cosiddetto BIS o Basic Life Support, ovvero massaggio cardiaco e ventilazione polmonare precoce.
Una manovra di primo intervento ancora poco conosciuta e praticata in Italia se si pensa che di arresto cardiaco muore una persona ogni 17 minuti. Si stima infatti che non più del 5% di chi è testimone "se la senta" di prestare soccorso, pur seguendo istruzioni precise da parte del 118. Un dato molto distante dalla realtà statunitense, dove l'addestramento della popolazione 'laica' è diffuso e costante.
Ad oggi la legge italiana prevede infatti che i soggetti autorizzati a organizzare corsi di BLS siano ASL, forze dell'ordine, personale del 118 e associazioni di volontariato collegate con questi enti. Un cerchio troppo ristretto per informare ad ampio raggio, per di più condizionato dalla diversa disponibilità economica e sensibilità delle Regioni. Un problema che si estende anche alla scarsità di defibrillatori semiautomatici nei luoghi pubblici, gli unici strumenti in grado di interrompere l'aritmia che è spesso causa dell'arresto e il cui utilizzo costituisce il secondo importante step di pronto intervento in attesa del 118.

"MOTORE" IN PANNE

L'arresto cardiaco è un'emergenza medica determinata dall'assenza di polso per interruzione della circolazione sanguigna. Questo accade perché le camere inferiori del cuore, ossia i ventricoli, producono improvvisamente un ritmo accelerato e irregolare che impedisce la contrazione dei ventricoli stessi facendoli semplicemente vibrare (fibrillazione ventricolare). Ciò porta a un'azione inefficace del cuore che, non riuscendo a pompare normalmente, non è più in grado di portare sufficiente ossigeno a corpo e cervello. Le cause del ritmo anomalo possono essere sia alterazioni dell'impulso elettrico, come nel caso della cardiopatia ischemica, sia ostacoli meccanici, come nell'embolia polmonare.
La causa più frequente è comunque una cardiopatia coronarica preesistente, oltre a una certa predisposizione ereditaria. Anche altri fattori di rischio possono concorrere a determinare arresto cardiaco. Più dei 75% dei soggetti colpiti presentano almeno due delle seguenti problematiche: ipercolesterolemia, ipertensione, iperglicemia, dipendenza dal fumo.
Quasi assenti i sintomi premonitori dell’arresto cardiaco. Solo in alcuni casi, nelle settimane o mesi precedenti, ai pazienti è stata diagnosticata angina pectoris o peggioramento di un'angina preesistente. In altri casi si è registrato l'insorgere di particolari extrasistoli ventricolari.

SOCCORSI A CATENA

In caso di arresto cardiaco, la persona cade improvvisamente a terra, pallida, priva di conoscenza, polso e funzioni respiratorie. Fondamentale quindi far partire immediatamente quella che l'American heart association definisce "la catena della sopravvivenza", ossia quattro interventi salvavita sequenziali e concatenati tra loro, da mettere in atto fase dopo fase perché i soccorsi abbiano esito positivo:

1) chiamata al sistema di emergenza (118)

2) rianimazione cardiopolmonare

3) defibrillazione precoce

4) procedure di soccorso avanzato

Lo European Resuscitation Council che ha definito nel 2005 le linee guida da adottare, le ha rivedute nel 2010, ponendo particolare attenzione alla formulazione di una probabile diagnosi in base a specifiche domande che l'operatore del sistema di emergenza dovrebbe porre telefonicamente all'interlocutore: è infatti la combinazione di uno stato di insensibilità con assenza o irregolarità di respiro a far partire le procedure per sospetto arresto cardiaco.Tra le raccomandazioni ribadite nel nuovo documento, l'importanza di effettuare precocemente e in modo continuativo il massaggio cardiaco fino all'applicazione del defibrillatore, anche da parte di chi non abbia seguito training mirati. Tale azione di pronto intervento permetterebbe di salvare 100 mila delle 500 mila persone che ogni anno in Europa sono vittime di morte improvvisa. Il massaggio cardiaco deve inoltre avere la precedenza sulla ventilazione polmonare o respirazione bocca a bocca, per mantenere il sangme più ossigenato possibile e aumentare la sopravvivenza dal 18% al 34%. La tradizionale sequenza Abc, ossia "Apertura delle vie aeree - bocca a bocca -compressioni" deve cioè lasciare il posto alla sequenza Cab"Compressioni - apertura delle vie aeree - bocca a bocca".

PICCOLO VADEMECUM

Ecco in sintesi le manovre di Basic Life Support (131,S), ossia le azioni fondamentali da compiere di fronte a un caso di sospetto arresto cardiaco:

1. Scuotere gentilmente le spalle della vittima e gridare per sollecitarne una reazione. In assenza di risposta, spingere indietro la fronte con una mano e sollevare il mento con l'altra, poi avvicinare una guancia alla bocca per verificarne il respiro. In caso di respiro faticoso o assente, verificare la presenza dei battiti del polso per 10 secondi al massimo. Chiamare aiuto allertando il 118 per le procedure di soccorso avanzato.
2. Inginocchiarsi accanto alla vittima e iniziare a praticare il massaggio cardiaco in corrispondenza della parte inferiore dello stemo. A braccia tese, con una mano sull'altra, comprimere in mode

energico spingendo in profondità per 5 cm negli adulti e 3,5 nei bambini. Mantenere un ritmo sostenuto e costante, paria 100 compressioni al minuto. Alla fine di ogni compressione rilasciare sempre il torace riportandolo alla posizione di partenza, senza staccare mai le mani.

3. Ogni 30 compressioni passare alla ventilazione polmonare aprendole vie aeree con una mano sulla frante e l'altra sul mento. Con l'indice e il pollice della mano posta sulla fronte chiudere le cavità nasali e, facendo ben aderire la propria bocca a quella della vittima, insufflare aria controllando che il torace si sollevi. Allontanare la bocca e osservare il torace riabbassarsi. Ripetere una seconda volta. Non impiegare più di 5 secondi per l'intera operazione. Riprendere immediatamente il massaggio cardiaco.

BUONE NOTIZIE : IN ARRIVO UNA MANOVRA SALVAVITA

È in arrivo una nuova manovra salvavita volta a soppiantare massaggio cardiaco e respirazione polmonare. Si chiama EM CPR - Expulsive Maneuvre CardioPulmonary Resuscitation ed è stata messa a punto e descritta sul Journal of Applied Physiology lo scorso novembre dai ricercatori di bioingegneria del Politecnico di Milano. Si tratta di una stimolazione magnetica simultanea di diaframma e muscoli addominali (da effettuare in ambito ospedaliero con bobine, elettrodi e compressore), capace di spostare alle estremità del corpo anche fino a un litro di sangue. Un risultato importante, dal momento che il metodo classico non garantisce sempre un adeguato flusso di sangue ai diversi organi. La manovra, se ripetuta 20 volte al minuto con la costante alternanza contrazione-rilasciamento, è in grado di originare un flusso uguale alla gittata cardiaca a riposo, come si trattasse di un "secondo cuore addominale". Attualmente è in corso la prima fase di sperimentazione.

PREVENIRE È MEGLIO: I CONSIGLI PER AVERE UN CUORE IN FORMA

Per avere un cuore in forma si possono adottare alcuni semplici accorgimenti nella vita di tutti i giorni.

Mangiare moderatamente, privilegiando cereali integrali, verdura, legumi e frutta, diminuendo drasticamente prodotti raffinati, grassi animali, sale, zucchero e alcolici.
Fare attività fisica per 30 minuti al giorno, anche Iow cost" (es.: passeggiare a ritmo sostenuto, andare in bicicletta, fare le scale a piedi, ballare, ecc.). Smettere di fumare per diminuire il rischio doppio d'insorgenza di patologie cardiache rispetto ai non fumatori. Mantenere lo stress sotto controllo.
Controllare periodicamente pressione arteriosa e colesterolo.

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